ISSN 2420-9767

Editorial Policies

Focus e ambito

Francigena.

Rivista sul franco-italiano e sulle scritture francesi nel Medioevo d’Italia.

 

Anno di fondazione: 2015.

Ente promotore: Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari - Università degli Studi di Padova.

Periodicità: annuale.

Lingue della rivista: tutte le lingue romanze, più il tedesco e l’inglese

 

Direzione: Giovanni Borriero e Francesca Gambino (Università degli Studi di Padova).

 

Comitato scientifico: Carlos Alvar (Université de Genève), Alvise Andreose (Università Telematica e-Campus), Francesco Borghesi (The University of Sydney), Furio Brugnolo (Università degli Studi di Padova), Keith Busby (University of Wisconsin), Roberta Capelli (Università di Trento), Dan Octavian Cepraga (Università degli Studi di Padova), Catherine Gaullier-Bougassas (Université de Lille 3), Simon Gaunt (King's College London), John Hajek (The University of Melbourne), Bernhard Huss (Freie Universität Berlin), Marco Infurna (Università di Venezia), Giosuè Lachin (Università degli Studi di Padova), Stephen P. McCormick (Washington and Lee University), Luca Morlino (Opera del vocabolario Italiano, Firenze), Gianfelice Peron (Università degli Studi di Padova), Lorenzo Renzi (Università degli Studi di Padova), Andrea Rizzi (The University of Melbourne), Zeno Verlato (Opera del vocabolario Italiano, Firenze), Raymund Wilhelm (Alpen-Adria-Universität Klagenfurt), Leslie Zarker Morgan (Loyola University Maryland).

 

Redazione: Rachele Fassanelli (Università degli Studi di Padova), caporedattrice; Alessandro Bampa (Università degli Studi di Padova), Chiara Cappelli (Università degli Studi di Padova), Marco Francescon (Università di Trento), Luca Gatti (Università degli Studi di Padova), Federico Guariglia (Università di Verona), Fabio Sangiovanni (Università degli Studi di Padova), Benedetta Viscidi (Università degli Studi di Padova).

 

Presentazione

Terreno di studi a spiccata vocazione specialistica, il dominio franco-italiano (etichetta che si fa preferire a quella di franco-veneto o di franco-lombardo per la sua capienza più inclusiva) ha goduto di non episodiche attenzioni sia nella cornice della romanistica, entro la quale istituzionalmente s’inquadra, sia nell’ambito delle investigazioni sulle scritture prodotte nello spazio culturale italiano in epoca medievale. Segnati da un originario intreccio tra interessi letterari e linguistici, i lavori maturati in questo settore di ricerca si sono sempre impiantati su presupposti di solida erudizione e su sicure conoscenze positive, non senza mostrare – nelle riuscite migliori – la risoluta intenzione di andare oltre gli aspetti storico-documentari, aprendo anzi alle novità metodologiche più avanzate e di più larga prospettiva. D’altra parte, il franco-italiano si dà statutariamente come luogo di contaminazione e di scambio interculturale, ossia come campo di per se stesso propizio all’applicazione di dispositivi euristici atti a riconoscere stratigrafie complesse e tesi a valorizzare le poste in gioco ideologiche e i riferimenti storico-sociali chiamati in causa dai testi volta a volta indagati. Rinviando fin dalla sua testata all’idea di una rete di vettori collegante nelle due direzioni i Medioevi letterari di Francia e d’Italia, Francigena è una rivista annuale in rete che accoglie contributi scientificamente rilevanti distribuiti sull’intero spettro dei fenomeni rubricabili sotto la categoria di franco-italiano: dall’epica composta in un idioma misto (secondo diversi gradi d’ibridazione tra parlata transalpina e varietà italiane settentrionali) alle opere di varia natura e statuto scritte in lingua d’oïl da autori italiani (per esempio i testi francesi redatti da italiani nella Napoli angioina, oltre che, ovviamente, il ‘francese d’Italia’ di Brunetto Latini, Rustichello da Pisa, Martin da Canal e altri), fino ai numerosi casi di trascrizione e circolazione di testi oitanici nelle corti e negli scriptoria della penisola.

 

Temario.

 

i. Il franco-italiano.

Questa prima sezione, analiticamente scomponibile nei sei punti sotto elencati, ospita contributi scientifici pertinenti al non esiguo corpus di scritture mescidate che si è soliti rubricare sotto il cartiglio di ‘franco-italiano’. Per quanto rappresenti una denominazione convenzionale e non priva di smagliature, la dicitura di ‘franco-italiano’ appare nel complesso ben motivata, tanto da essersi ormai imposta in una solida tradizione di studi non soltanto come definizione di comodo, ma come categoria immediatamente riconoscibile e funzionale, capace di rendere ottimi servigi in termini di ricostruzione e sistemazione storiografica.

  1. Edizioni. Edizione (diplomatica, interpretativa, critica, ecc.) di testi.
  2. Testo, tradizione. Lettura, analisi, commento (metrico, stilistico, retorico, ecc.) di testi della letteratura franco-italiana. Collocazione del testo all’interno della tradizione romanza; indagini comparative tra opere diverse appartenenti a uno stesso genere o filone testuale (per esempio l’epica).
  3. Storia. Contestualizzazione storico-geografica delle opere, delle vicende e dei personaggi storici.
  4. Manoscritti. Analisi (paleografica, codicologica, ecc.) dei testimoni manoscritti della letteratura franco-italiana. Committenza, produzione, fruizione ‘materiale’ del testo.
  5. Miniatura e decorazione. Analisi dell’apparato iconografico, delle componenti ornamentali e degli elementi di pertinenza grafico-visiva.
  6. Lingua. Studio di carattere linguistico (lessicografia, fonetica, morfologia, sintassi, ecc.) dei testi.

 

Schedario. Schedatura sistematica dei contributi sulla letteratura franco-italiana (edizioni e studi): ciascuna scheda comprende una sintesi descrittiva ed eventualmente una valutazione argomentata degli interventi analizzati.

 

ii. Il ‘francese d’Italia’ e la letteratura d’oïl nell’Italia medievale.

La rivista avrà il suo centro focale di ricerca in quel plesso di creazioni letterarie che più tipicamente si definiscono franco-italiane, ma guarderà con attenzione anche alla trascrizione di testi d’oïl ad opera di menanti italiani, oltre che alla variegata produzione del ‘francese d’Italia’, ovvero alle opere stese in antico-francese da autori italiani che per vari ordini di ragioni – occasionali, congiunturali, strategiche – sceglievano di esprimersi in quell’idioma d’oltralpe cui riconoscevano superiore prestigio letterario e sicura efficacia veicolare («la parleure [...] plus delitable et plus comune a touz languaiges»: così, proverbialmente, Brunetto Latini in apertura del suo Tresor).

Pur accogliendo contributi dedicati all’approfondimento di casi particolari, Francigena intende valorizzare in special modo i macrofenomeni di portata strutturale, situabili entro precisi contesti storici e riconducibili all’influsso di ben circostanziate ragioni culturali. Si pensi, ad esempio, a quella serie cospicua e stilisticamente omogenea di manoscritti di prose cortesi in lingua d’oïl che è stata riportata con argomenti persuasivi a coordinate pisano-genovesi e che sarà in larga parte da attribuirsi all’attività di scrittura e di copia svolta nelle (e attorno alle) prigioni della Superba da captivi pisani (sono cruciali, al riguardo, gli studi di Fabrizio Cigni). Ma si consideri anche un dossier di consistenza meno appariscente come quello formato dai codici in francese confezionati a Napoli in età angioina, con particolare riguardo a quei testimoni per i quali risulti comprovato, accanto all’applicazione di modelli grafici e iconici transalpini, l’intervento di mani italiane, partenopee o di altra provenienza (sui manoscritti d’oïl usciti dagli ateliers napoletani all’epoca degli Angiò si può vedere ora una nitida messa a punto di Fabio Zinelli).

Restano, invece, periferici rispetto ai principali nuclei d’interesse di Francigena gli studi condotti su traduzioni, adattamenti, rifacimenti e compilazioni in volgare italiano a partire da testi francesi. In linea di massima, il perimetro tematico della rivista non include quelle opere che documentano l’acclimatazione, la rielaborazione e la ricreazione originale della cultura letteraria francese in Italia, come ad esempio la Tavola Ritonda o il Tristano Veneto e, a fortiori, tutta la grande stagione delle narrazioni cavalleresche italiane in ottava rima, più o meno estesamente ispirate a modelli epici e ad esperienze romanzesche d’oltralpe. Ma s’intende che il Comitato di lettura potrà accettare contributi ed analisi di taglio formale che pongano l’enfasi sul rapporto derivativo tra i volgarizzamenti italiani e i loro modelli francesi.

 

I seminari.

La direzione della rivista organizza seminari di ricerca su argomenti relativi al franco-italiano (temi linguistici, aspetti di retorica e di stilistica, questioni di ordine filologico, problemi di storia letteraria, ecc.): alcuni studiosi sono invitati ad esporre il loro punto di vista riguardo a un tema specifico; ogni intervento è commentato da un discussant e seguito da un dibattito generale. A queste sedute di orientamento monografico e di tenore specialistico si affiancano conferenze ed incontri rivolti agli studenti che concentrano il fuoco dell’interesse su problemi di più immediata ricaduta didattica.

 

Francigena:

  • accetta proposte.

  • è peer reviewed

  • è indicizzata.

  • è in libero accesso.

    La rivista ha adottato le licenze Creative Commons (link: https://creativecommons.org/licenses/?lang=it) e CC-BY (Link: http://creativecommons.org/licenses/by/2.0), attraverso le quali gli autori, pur conservando il copyright e la proprietà intellettuale del contributo, consentono agli interessati di scaricarlo, di leggerlo e di stamparlo per concorrere alla libera circolazione di idee e di conoscenze. L’eventuale citazione del contributo deve essere accompagnata dall’indicazione dell’autore e della rivista come fonte (annata, volume, pagine).

  • ha un sistema di archiviazione.

 

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Francigena

Journal devoted to Franco-Italian studies and to French texts of medieval Italy

 

Date founded: 2015.

Sponsored by the Department of Linguistics and Literature, at the Università degli Studi di Padova.

 Frequency: published annually.

 Languages of the journal: all romance languages, German, and English.

 

Board of Directors: Giovanni Borriero and Francesca Gambino (Università degli Studi di Padova).

 

Senior Editorial Board: Carlos Alvar (Université de Genève), Alvise Andreose (Università Telematica e-Campus), Francesco Borghesi (The University of Sydney), Furio Brugnolo (Università degli Studi di Padova), Keith Busby (University of Wisconsin), Roberta Capelli (Università di Trento), Dan Octavian Cepraga (Università degli Studi di Padova), Catherine Gaullier-Bougassas (Université de Lille 3), Simon Gaunt (King's College London), John Hajek (The University of Melbourne), Bernhard Huss (Freie Universität Berlin), Marco Infurna (Università di Venezia), Giosuè Lachin (Università degli Studi di Padova), Stephen P. McCormick (Washington and Lee University), Luca Morlino (Opera del vocabolario Italiano, Firenze), Gianfelice Peron (Università degli Studi di Padova), Lorenzo Renzi (Università degli Studi di Padova), Andrea Rizzi (The University of Melbourne), Zeno Verlato (Opera del vocabolario Italiano, Firenze), Raymund Wilhelm (Alpen-Adria-Universität Klagenfurt), Leslie Zarker Morgan (Loyola University Maryland).

 

Editorial Board: Rachele Fassanelli (Università degli Studi di Padova), editor in chief; Alessandro Bampa (Università degli Studi di Padova), Chiara Cappelli (Università degli Studi di Padova), Marco Francescon (Università di Trento), Luca Gatti (Università degli Studi di Padova), Federico Guariglia (Università di Verona), Fabio Sangiovanni (Università degli Studi di Padova), Benedetta Viscidi (Università degli Studi di Padova).


Description of Journal:

As a highly specialized set of inquiries, the field of Franco-Italian studies has enjoyed sustained scholarly interest in the domain of romance studies and in investigations devoted to texts written within the cultural milieu of medieval Italy. Strictly speaking, Franco-Italian literature (a term preferred to franco-veneto and franco-lombard for its greater inclusivity) is a locus for cultural exchange and cross pollination, conducive to investigative methods that set out to uncover the complex layers, ideological stakes, and specific socio-historic references called into question by the texts under scrutiny. The journal Francigena is an annual online publication that welcomes contributions pertaining to any aspect of literary studies that fall into the category of Franco-Italian.

 

Envisioning a network of literary bilateral exchange between medieval France and Italy, the topics of Francigena may concern, for example: the mixed-language epic tradition (according to the various levels of hybridization between French and Italianate linguistic forms); any of the various works written in the langue d’oïl by Italian authors (including, for example, French texts of Angevine Naples, the “French of Italy” of Brunetto Latini, Rustichello da Pisa, Martin da Canal, etc.); or the numerous instances of transmission and composition of French-language texts in the Italian courts and scriptoria.

 

Scope and Themes of Journal:

 

I. Franco-Italian

 

This first section, broken down into the six points listed below, concerns all contributions related to the hybrid writings under the purvey of Franco-Italian studies. Resting upon a solid scholarly tradition, the conventional yet elastic term ‘Franco-Italian’ functions as a recognizable and functional identification in its service to historiographical reconstructions and arrangements.

 

  1. Editions: All forms of textual editions (diplomatic, interpretative, critical, etc.);
  2. Texts and traditions: close readings, analyses and commentary (metric, stylistic, rhetorical, etc.) of Franco-Italian texts. Topics may include the place of texts within the wider Romance tradition; comparative studies between two works belonging to a same genre or textual thread (epic texts, for example);
  3. History: Historical and geographic contextualization of specific works, events, or people;
  4. Manuscripts: analyses (palaeographic, codicological, etc.) of Franco-Italian manuscript witnesses, and of their transmission, production, and material composition;
  5. Miniatures and decoration: analyses of iconographic programs, of their ornamental composition, and of questions pertaining to all graphic and visual elements;
  6. Language: studies of a text’s linguistic nature, including lexicography, phonetics, morphology, syntax, etc.

 

Reviews: The journal accepts reviews of editions and studies of Franco-Italian literature. Each review will include a descriptive summary of the work and, if relevant, an evaluative commentary of the work under consideration.

 

 

II.  The “French of Italy” and medieval literature in the langue d’oïl

 

The primary focus of the journal will be the network of literary creation most readily defined as ‘Franco-Italian,’ but will also carefully consider textual production in the langue d’oïl by Italian authors, the variegated repertory of texts loosely defined as the “French of Italy.” These works may include texts written by Italian scribes who, for various reasons, chose to write in French, the efficient and widely intelligible language of literary prestige (as Brunetto Latini affirms in the introduction to his Tresor: “la parleure [...] plus delitable et plus comune a touz languaiges”).

Beyond contributions dedicated to in-depth case studies, Francigena is also interested in large-scale cultural phenomena that are situated within precise historical frameworks and linked to specific cultural influences. By way of example, one might consider the corpus of courtly, stylistically homogenous, French-language prose manuscripts that have convincingly been linked to the cultural zone of Pisa and Genoa. These manuscripts issue from the writing and copying practices executed in and around Genoese prisons by Pisan captives (see, for example, the work of Fabrizio Cigni). More loosely defined examples also come to mind, including the French-language manuscripts produced in Angevine Naples, especially instances in which Italian or Neapolitan collaboration has been detected alongside French palaeographic and iconographic practices. The thorough work of Fabio Zinelli has brought to light manuscripts produced in Neapolitan workshops of the Angevine period.

Studies concerning the translation and adaptation, the rifacimenti and compilations in the lingua vulgare italiana of French texts lie outside the scope of Francigena. The themes and topics of the journal by and large disregard texts that integrate, elaborate, and appropriate French literary tropes in Italy. These texts include the Tavola Ritonda and the Tristano Veneto, and the long tradition of chivalric poems in ottava rima inspired by the French romance tradition. The editorial committee may however consider submissions and analyses exploring to the process of adaptation of Italian volgarizzamenti from their French models.

 

 

Research Seminars

 

The journal’s editorial board will organize research symposiums devoted to Franco-Italian topics, including linguistic concerns, aspects of rhetoric and style, philological questions, and problems related to literary history. Selected scholars are invited to present their research concerning a given topic. A discussant will comment on each presentation, followed by a general discussion. Alongside these themed and specialized seminars, there will be conferences and meetings involving students who themselves specialize in the themes of the conference.

The journal Francigena:

 

  • accepts proposals;
  • is peer reviewed;
  • is registered and indexed in the following databases;
  • is open access;

    The journal has adopted the Creative Commons licenses (link: https://creativecommons.org/licenses/?lang=it) e CC-BY (Link: http://creativecommons.org/licenses/by/2.0). Authors maintain copyright and intellectual property of contributions, but give consent for their material to be downloaded, read, and printed according to the understandings of the free circulation of ideas and knowledge. Any citations of the author’s work must be accompanied by a reference to the author and to the journal as source (year, volume, and page).

  • maintains an archive system.

 

 

Politiche delle sezioni

Articoli

Controllato Accetta proposte Controllato Indicizzato Controllato Peer Reviewed

Quaderni di Francigena

Non controllato Accetta proposte Controllato Indicizzato Non controllato Peer Reviewed
 

Processo di Peer Review

I contributi proposti per la pubblicazione sono dapprima letti da almeno un componente della redazione. Una volta superata questa prima selezione, i saggi sono inviati a due revisori anonimi esterni al comitato scientifico per essere ulteriormente valutati e revisionati. Per gestire la procedura di peer review la rivista utilizza la piattaforma OJS (Open Journal System).

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All submissions for publication are first read by at least one representative of the editorial board. After this first round of review, the submission is then sent to two anonymous reviewers outside of the editorial committee to undergo further evaluation and revisions. To facilitate the peer-review process, Francigena uses the OJS (Open Journal System) platform.

 

Frequenza di pubblicazione

Gli articoli della rivista sono pubblicati tutti insieme, come parte di un numero completo e con un sommario definitivo. La cadenza di pubblicazione è annuale, in primavera.

 

Open Access Policy

La rivista ha adottato le licenze Creative Commons (link: https://creativecommons.org/licenses/?lang=it) e CC-BY (Link: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0), attraverso le quali gli autori, pur conservando il copyright e la proprietà intellettuale del contributo, consentono agli interessati di scaricarlo, di leggerlo e di stamparlo per concorrere alla libera circolazione di idee e di conoscenze. L’eventuale citazione del contributo deve essere accompagnata dall’indicazione dell’autore e della rivista come fonte (annata, volume, pagine).

 

Archiviazione

Francigena si serve del sistema di archiviazione CLOCKSS (link: https://www.clockss.org/clockss/Home), utilizzato dalle principali biblioteche per creare archivi permanenti a scopo di conservazione.

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Francigena uses the CLOCKSS archive system (link: https://www.clockss.org/clockss/Home), which is also used by leading libraries to create permanent archives in the interest of conservation.

 

Indicizzazione

La rivista è registrata e repertoriata in / the review is registered and indexed in the following databases:

Arlima - Archives de littérature du Moyen Âge

BASE - Bielefeld Academic Search Engine

Catalyst - Johns Hopkins Libraries

DiSLL - Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari

DOAJ - Directory of Open Access Journals

EFMR -Études Françaises Mises en Réseau

EZB - Elektronische Zeitschriftenbibliothek - Universitätsbibliothek Regensburg

International Medieval Bibliography

Google Scholar

Linguistics Abstracts on line

Lirel - Université de Toulouse

MLA International Bibliography

New Jour - Electronic Journals & Newsletters. Georgetown University

OCLC Online Computer Library Center

PKP Open Archives Harvester

Rialfri - Repertorio Informatizzato Antica Letteratura Franco-Italiana

SCOPUS

Sifr - Società italiana di filologia romanza

Standard Periodical Directory

Summon - SerialsSolutions

The Year’s Work in Modern Language Studies, London, The Modern Humanities Research Association & JSTOR

Tulips - University of Tsukuba

WorldCat - Digital collection gateway


 

Codice etico

Codice etico

Francigena si ispira al codice etico delle pubblicazioni elaborato da COPE (Committee on Publication Ethics), Best Practice Guidelines for Journal Editors.

Tutte le parti coinvolte nella pubblicazione di Francigena – direttori, membri del comitato scientifico e della redazione, referee, autori – devono dunque conoscere e condividere i seguenti principi:

 

1) Doveri dei direttori

La direzione è responsabile della decisione di pubblicare o meno gli articoli proposti e può per questo avvalersi del giudizio del comitato scientifico, della redazione e dei referee. I contributi proposti per la pubblicazione vengono valutati in base al loro contenuto, senza discriminazioni di razza, genere, orientamento sessuale e politico, religione, etnia e cittadinanza degli autori. Attraverso il sito, la direzione informa i lettori a riguardo dei passi compiuti per assicurare che tutte le proposte di articoli ricevano una valutazione obiettiva.

I direttori si impegnano ad assicurare la qualità dei testi che pubblicano, adottando misure che incoraggiano l’accuratezza, la completezza e la chiarezza degli scritti, anche attraverso la revisione editoriale e l’applicazione di appropriate linee guida. La direzione si impegna inoltre a scegliere revisori adatti, vale a dire studiosi in grado di giudicare il lavoro da valutare e privi di interessi personali; ad assicurare che il processo di peer review sia giusto, imparziale e puntuale; a trasmettere i commenti dei revisori agli autori nella loro interezza. La direzione, sensibile ad incoraggiare il dibattito scientifico, si rende sempre disponibile a pubblicare correzioni, chiarimenti, ritrattazioni e scuse, quando necessario; offre agli autori criticati la possibilità di controbattere; è favorevole ad accogliere contributi che mettano in discussione risultati già pubblicati nella rivista.

I direttori e tutti i membri del comitato scientifico e della redazione si impegnano a non rivelare informazioni su un articolo proposto per la pubblicazione ad alcuno all'infuori dell'’autore e dei referee; si impegnano inoltre a non utilizzare nelle proprie ricerche i contenuti di un contributo proposto per la pubblicazione senza l’espresso consenso scritto dell’autore.

 

2) Doveri dei referee 

Il processo di peer review è una procedura atta a supportare la direzione a riguardo della pubblicazione degli articoli proposti e consente inoltre agli autori di poter migliorare il proprio testo. l referee devono comunicare tempestivamente alla direzione qualora non si sentano adeguati al compito assegnato o qualora si rendano conto di non poter svolgere la valutazione dell’articolo nei tempi preventivamente concordati. Ogni testo assegnato in lettura è da considerarsi riservato e non può pertanto essere discusso con terzi senza esplicita autorizzazione da parte della direzione.

I referee non devono accettare in lettura articoli per i quali sussista un reale conflitto di interessi dovuto a vincoli di parentela o a precedenti rapporti di collaborazione o di concorrenza con l’autore e/o con la sua istituzione di appartenenza. Informazioni o indicazioni ottenute durante il processo di peer review devono essere considerate strettamente confidenziali e non possono essere divulgate né utilizzate per finalità personali.

La peer review deve essere condotta in modo oggettivo; qualsiasi giudizio personale sull'autore è da considerarsi inopportuno. I referee sono tenuti a motivare adeguatamente i propri giudizi; essi si impegnano inoltre a segnalare eventuali errori, a suggerire migliorie, a indicare gli estremi bibliografici di opere importanti eventualmente trascurate dall’autore e a comunicare alla direzione somiglianze o sovrapposizioni del testo ricevuto in lettura con altre opere a loro note.

 

3)  Doveri degli autori

A richiesta della direzione, gli autori sono tenuti a rendere disponibili le fonti e/o i dati su cui si basa la ricerca, affinché essi possano essere conservati per un ragionevole lasso di tempo dopo la pubblicazione, per essere eventualmente esibiti. Gli autori sono tenuti a dichiarare che il lavoro presentato è interamente originale e che tutti i testi in esso utilizzati sono debitamente citati. Proporre contemporaneamente lo stesso contributo a più riviste si configura come un comportamento non corretto da un punto di vista etico; l'autore inoltre non dovrebbe pubblicare articoli che descrivano la stessa ricerca in più di una rivista.

L’autore deve sempre fornire la corretta indicazione delle fonti e dei contributi menzionati nell’articolo. La paternità del testo proposto deve essere attribuita in modo corretto: tutti coloro che abbiano recato un contributo significativo a ideazione, organizzazione, elaborazione e realizzazione della ricerca che è alla base del saggio devono essere indicati come co-autori. L'apporto di coloro che hanno partecipato attivamente ad alcune fasi della ricerca va inoltre esplicitamente riconosciuto. Nel caso di contributi scritti a più mani, l’autore che invia il testo alla rivista è tenuto a indicare correttamente i nomi di tutti gli altri co-autori, dopo avere ottenuto la loro approvazione per la versione finale dell’articolo e il consenso alla sua pubblicazione.

Non deve sussistere per l'autore alcun conflitto di interesse che potrebbe aver condizionato i risultati conseguiti e/o le interpretazioni proposte. Gli autori devono inoltre indicare eventuali enti finanziatori della ricerca e/o del progetto dal quale deriva il contributo. Gli autori si impegnano a tener conto delle osservazioni dei referee, a rielaborare il proprio saggio e a riconsegnarlo alla redazione della rivista entro il tempo concordato. Qualora un autore individui nel proprio articolo un errore rilevante, è tenuto a informare con tempestività la redazione, fornendo tutte le informazioni necessarie per operare le opportune correzioni.

L’autore deve provvedere autonomamente alla richiesta di autorizzazione per la riproduzione di qualsiasi materiale protetto da copyright e l’autorizzazione  va inoltrata alla direzione della rivista.

 

Publication Charges

Article Processing Charges (APCs): No.

Submission Charges: No.

Waiver policy for charges? No.

 

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